Eremo di San Giovanni all’Orfento

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L’eremo di S. Giovanni all’Orfento é oggi il più suggestivo dei piccoli luoghi di culto rupestri eretti da Celestino V nelle aspre valli della Majella. La visita é resa ancor più interessante dall’angusto passaggio che bisogna superare strisciando su di una stretta ed esposta cengia rocciosa. La seguente proposta escursionistica considera la partenza a piedi da Pianagrande, località che si raggiunge da Caramanico Terme attraverso 8 km di strada sterrata (sconnessa nei settori più in alto – necessario fuoristrada). Nel caso in cui si voglia partire a piedi da Decontra considerare tre ore e trenta di percorrenza (A/R) e 700 metri di dislivello in salita. Dal parcheggio in località Pianagrande si prende il sentiero segnalato (destra) che conduce subito nel bosco. Il sentiero dapprima pianeggiante diventa poi ripido con stretti tornanti e dopo circa 15 minuti piega a sinistra tagliando di netto l’ampio costone fino a giungere in prossimità di una piccola parete rocciosa dove, a livello del terreno, sono state scolpite delle piccole vaschette per la raccolta dell’acqua. Si prosegue e in prossimità di una ulteriore curva si va dritti per pochi metri fino a un’ampia balconata panoramica dove la veduta sulla valle dell’Orfento spazia dal colle del Blockhaus, al M. Focalone, al M. Pesco Falcone.

 

 

Qui troviamo una densa copertura di Uva orsina raro relitto glaciale i cui frutti pare siano appetiti dall’Orso. Tornati sul sentiero si scende leggermente per poi subito risalire sotto una imponente parete sulla cui umida superficie cresce la rara Pinguicola balcanica, pianta carnivora dalle foglie ad orli revoluti che grazie ad una leggera peluria vischiosa cattura piccoli insetti allo scopo di assorbirne le sostanze proteiche utili per la sua “dieta”. In breve si giunge ad un’aerea cengia che si stringe molto nell’ultimo tratto e richiede pertanto molta attenzione durante l’attraversamento. Superato l’ultimo tratto di sentiero nel bosco, si arriva alla base della parete su cui si trova il piccolo luogo di culto. L’eremo é visitabile salendo per gli stretti scalini scavati sulla fascia rocciosa che conducono prima su di una cengia orizzontale e poi ad una scomoda cavità dove bisogna progredire pancia a terra per circa tre metri giungendo infine alle due cellette sospese. A causa del non facile accesso all’interno dell’eremo la visita é consigliata solo a persone esperte, mentre é comunque possibile osservare la struttura esterna attraversando l’ampio sgrottamento sottostante e risalendo poi al di sopra del roccione posto di fronte. Visitato l’eremo si risale per il sentiero di destra che si inerpica lungo una piccola fascia di rocce grazie a piccoli gradini e appigli appositamente scavati. Il sentiero risale ripidamente nel bosco fino ad uscire sugli ampi prati di Pianagrande (circa 20 minuti dall’eremo) fino ad incrociare la sterrata che sale in direzione del Block Haus. Qui si può scegliere di dirigersi a destra per raggiungere la sorgente di Fonte Centiata e da lì i prati della Maielletta oppure la Rava dell’Avellana e il Ponte delle Pietra nella valle dell’Orfento, mentre deviando a sinistra si torna al punto di partenza.

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Informazioni su Marco Maccaroni 921 articoli
Classe 1956, perito elettronico industriale, ho conseguito attestati riconosciuti per attività su reti cablate LAN presso la IBM Italia. Ho svolto la mia attività lavorativa c/o Roma Capitale sino al 2020. Autore, nel 2014, del sito Abruzzo Vivo.

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