Borgo pescarese di Cugnoli

 

Cugnoli (Cùnnëlë in abruzzese) è un comune italiano di 1.631 abitanti della provincia di Pescara in Abruzzo, a 30 km dal capoluogo. Storia La notizia più antica riguardante Cugnoli risale al 1173, anno in cui furono censite 36 famiglie del luogo; il paese fornì a re Guglielmo II il Normanno tre militari e sei serventi. Successivamente passò come feudo a Bartolomeo Chiusano. Testimonianze del suo passato provengono dall’antico castello, del quale resta solo la parte anteriore. Fino a pochi anni fa si ripeteva l’antica usanza di apporre una crocetta di cera sull’architrave residuata alla porta d’ingresso del castello, come buon auspicio per la salvaguardia dello stesso castello, nel quale si identificava la buona sorte del paese intero. Di grande pregio artistico la chiesa di Santo Stefano, del XIII secolo, rifatta nel ‘600. Il pulpito è di eccellente fattura, fu fatto costruire dall’abate Rainaldus ed affidato al «magister» Nicodemus da Guardiagrele, lo stesso autore dell’ambone di Moscufo. Nella prima cappella si trova un gruppo ligneo dorato e policromo dell’Annunciazione, formato dalla Vergine e dall’Arcangelo Gabriele. A Cugnoli sono nati l’umanista Domenico Tinozzi, latinista insigne ed uomo politico, e l’imprenditore Giacomo Marini, socio fondatore di Logitech e di Noventi. Evoluzione demografica Abitanti censiti Economia La collocazione del paese in una zona collinare, favorisce la produzione di olive, uva e cereali.

 

La Chiesa di Santo Stefano del XIII secolo

 

Racchiude un capolavoro della scultura romanica: l’ambone di Nicodemo.

L’ambone  è sorretto sul lato frontale da due colonne ottagonali. Tre archi a tutto sesto si aprono uno per lato, decorati da spire di uomini tormentati da animali e avvinti ai tralci, rappresentazioni simboliche della liberazione dal peccato. Sulla cassa la decorazione ruota intorno al tema del Vangelo come strumento per la salvezza dell’anima; i simboli degli Evangelisti (l’angelo, il leone, l’aquila e il toro) sono intervallati da scene  raffiguranti lotte tra uomini e belve feroci; sulle colonnine angolari si arrampicano omini verso i capitellini fogliati a simboleggiare la loro aspirazione alla salvezza.

Gli spazi liberi da scene figurate sono occupati da una decorazione ad intreccio geometrico che si dispone sulle cornici e sui pannelli, per concludersi, poco al di sotto del coronamento, con una teoria di archetti traforati a ferro di cavallo, di forte gusto islamico.

Le culture figurative diverse e complesse che caratterizzano il pulpito di Cugnoli come tutte le altre opere riconducibili alla bottega di Nicodemo, sono caratterizzate dalla compresenza di esperienze longobarde, arabe, celtiche e mediterranee, sicuramente mediate dalla cultura normanna del XII secolo.

Proveniente dal complesso benedettino di San Pietro, l’ambone, realizzato nel 1166,  considerato l’ultima delle opere dello scultore Nicodemo, noto per le sue opere di Santa Maria in Valle Porclaneta presso Rosciolo, nel 1150, e per Santa Maria del Lago a Moscufo, nel 1159.

L’opera fu fatta realizzare dall’abate Rainaldo, che commissionò anche quello di Santa Maria del Lago a Moscufo L’ambone è espressione della fase più matura di Nicodemo che aveva iniziato il suo percorso a Rosciolo sedici anni prima nella collaborazione con Maestro Roberto ed era stato l’autore, lavorando col padre Ruggiero, del ciborio di San Clemente Vomano.

Del XV secolo sono le sculture in legno dipinto:  l’Annunciazione e un piccolo Crocifisso e una Madonna col Bambino in terracotta.

La configurazione attuale è il risultato di un totale rifacimento avvenuto nel corso del 1400 e poi successivamente nel 1600. L’interno è a navata unica divisa in cinque campate e decorata da stucchi settecenteschi.

 

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Classe 1956, perito elettronico industriale, ho conseguito attestati riconosciuti per attività su reti cablate LAN presso la IBM Italia. Ho svolto la mia attività lavorativa c/o Roma Capitale sino al 2020. Autore, nel 2014, del sito Abruzzo Vivo.

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