L’Aquila e dintorni

 

L’Aquila e il suo territorio. Da sempre questa, che è tra le provincie più estese d’Italia, offre una variegata ed ampia possibilità di scelta. Lasciando per un momento la città dell’Aquila e il suo dramma è la Marsica che può offrirci percorsi poco conosciuti ma dalla bellezza mozzafiato. Si parte dalle rovine dell’antica città romana di Alba Fucens, oggetto anche in questa estate di un’attenta campagna di scavi da parte della Soprintendenza Archeologica per l’Abruzzo che sta riportando alla luce resti di altri edifici, fondata nel 340 a.C. è racchiusa entro una cinta muraria lunga circa 2,9 km conservatasi in gran parte fino ai giorni nostri. Nel centro dell’abitato era situato il forum, (142 m di lunghezza per 43,50 di larghezza) su cui si affacciavano i più rappresentativi edifici pubblici cittadini: la basilica; il macellum o mercato, della stessa epoca e, contigue ad esso, le terme, costruite in età tardo-repubblicana, ma ampliate in epoca imperiale. Queste ultime erano decorate con preziosi mosaici raffiguranti scene e soggetti marini. Ad Alba Fucens era presente anche un anfiteatro e numerose case appartenenti al patriziato locale, fra cui una villa nota come Domus che, secondo un’ipotesi suggestiva, non corroborata da fonti, dovette essere di proprietà di del Prefetto del Pretorio. Vicino le rovine si può visitare la Chiesa medievale di San Pietro in Albis.

 

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Da Alba Fucens, facendo un salto di qualche secolo, la sosta d’obbligo è alla chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta nella frazione di Rosciolo a Magliano de’ Marsi. Di origine benedettina si trova sulle pendici del monte Velino. Venne costruita, probabilmente come parte di un insieme conventuale oggi scomparso, ad opera di un certo Nicolò nel 1048 in forme semplici del primo romanica, con influssi bizantini, e fu in seguito donata all’abbazia di Montecassino. Conserva all’interno un ambone scolpito con influenze orientali e bizantine, attribuito a Nicodemo da Guardiagrele con storie bibliche, un ciborio con intarsi di derivazione moreschi e una rara iconostasi in legno sorretta da quattro colonnine con capitelli decorati e fusti tortili. Lasciato Rosciolo ci si può dirigere verso l’importante centro abitato di Celano dove uno dei monumenti simbolo dell’Abruzzo, Castello Piccolomini la cui data di costruzione risale al 1392 divenne dio proprietà della potente e nobile famiglia toscana alla fine del ‘400, offre la possibilità di una visita al Museo d’Arte Sacra della Marsica che contiene le testimonianze materiali della storia della cristianità della Diocesi dei Marsi (ora di Avezzano) dal VI secolo all’età moderna.

 

 

E a proposito di musei in località Paludi di Celano si può visitare MUSé – Nuovo Museo e Centro Restauro; una struttura modernissima e all’avanguardia che attualmente ospita la mostra “Sulle Rive della Memoria” dedicata al Fucino e al suo prosciugamento che alla fine dell’ottocento fu una delle opere idrauliche più imponenti al mondo dopo l’ apertura del Canale di Suez. I laboratori di restauro del museo e i depositi, aperti alle visite, ospitano dall’aprile 2009 le opere d’arte salvate dal Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila. Dalla Marsica ci si può agevolmente spostare in Valle Peligna ed in particolare a Sulmona, prima i entrare nel centro della città conviene spostarsi nella frazione di Badia per ammirare la splendida Abbazia di Santo Spirito al Morrone. Un luogo unico carico di spiritualità e suggestioni. Il complesso architettonico di dimensioni notevoli (119m x 140m circa), è circondato da torri a base quadrata, ed è costituito da una monumentale chiesa settecentesca e da un imponente monastero articolato intorno a tre cortili maggiori e due minori, racchiusi da una cinta muraria fu l’eremita Pietro Angeleri, poi papa con il nome di Celestino V il fondatore nel 1241 dell’edificio religioso. In questa estate a Badia si può visitare la mostra proveniente da Gennazzano “Passato Presente Dialoghi d’Abruzzo”.

 

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La vicina Sulmona offre una visita in uno dei centri storici più belli e meglio conservati d’Abruzzo; qui nel complesso monumentale dell’Annunziata ha riaperto il 10 luglio, la sezione archeologica del Polo Museale della città. Dopo lunghi interventi legati alla complessità del nuovo percorso espositivo, la conclusione del progetto di riallestimento a cura della Soprintendenza Archeologica, segna una tappa importante per l’istituzione museale cittadina, presente presso il Palazzo della SS. Annunziata fin dal 1894. Il Museo conserva ed espone reperti di proprietà civica e materiali provenienti da recenti scavi archeologici condotti nello stesso Palazzo che ospita il Museo, nel centro storico e nel territorio; comunica la sua presenza nel tessuto cittadino come chiave di lettura della stratificazione culturale, architettonica ed urbanistica di Sulmona.

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Classe 1956, perito elettronico industriale, ho conseguito attestati riconosciuti per attività su reti cablate LAN presso la IBM Italia. Ho svolto la mia attività lavorativa c/o Roma Capitale sino al 2020. Autore, nel 2014, del sito Abruzzo Vivo.

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