Le storie cittadine abruzzesi costituiscono un laboratorio ricco di spunti per riflettere sull’attenzione che tra ’500 e ’600 l’erudizione locale ha rivolto al mito fondativo, legando la storia delle origini ai protagonisti e alle vicende del presente. Sin dal Medioevo, questa pratica ha rappresentato un capitolo fondamentale per la costruzione dell’identità collettiva e ha costituito spesso “il distintivo della sua immagine, più che un elemento della sua storia“. L’identità sfuggente dell’Abruzzo è dovuta alla sua conformazione policentrica, in cui ogni città ha difeso il suo peso politico, la sua presenza sul territorio e nel Regno, la volontà e anche la necessità di autocelebrarsi ha spinto l’erudizione locale a recuperare tradizioni antiche, poi a rimodularle, approfondirle e infine depositarle nella memoria collettiva.
Di Cristina Ciccarelli tratto da “Miti di fondazione nelle storie cittadine abruzzesi”
** Questa pagina è in continuo aggiornamento
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.