I pensionati hanno la possibilità di incrementare l’assegno mensile. Ecco a chi spetta l’agevolazione e come richiederla.
Alcune categorie di pensionati possono ottenere dall’INPS una prestazione più ricca. Si tratta di un beneficio riservato a coloro che versano in particolari condizioni di disagio e che, dunque, necessitano di maggiore tutela.
In particolare, si possono guadagnare 144 euro in più al mese. In realtà, la misura è attiva già da molto tempo ma non tutti la conoscono e, dunque, perdono il beneficio. Di cosa si tratta e quali sono le condizioni per percepire il beneficio?
Ci sono pensionati che percepiscono una prestazione di importo particolarmente basso, inferiore al cd. trattamento minimo INPS (che, per il 2025, ammonta a 603,40 euro). Chi si trova in questa infelice condizione, ha la possibilità di ottenere un incremento fino a 144,44 euro al mese.
La misura è attiva dal 2001 ed è nota come “incremento al milione“, ma molti aventi diritto non ne sono a conoscenza e, purtroppo, non la richiedono. Nel dettaglio, rappresenta un aumento che va a sommarsi sia all’integrazione al trattamento minimo sia alle altre maggiorazioni sociali e alla rivalutazione annuale al tasso di inflazione.
Per ricevere l’incremento al milione, però, è richiesto il rispetto di determinati requisiti anagrafici e reddituali e non si applica a tutte le tipologie di pensioni. In particolare, possono beneficiarne solo i titolari di: pensioni previdenziali di importo inferiore al trattamento minimo INPS, di Assegno Sociale e di prestazioni assistenziali destinate ai disabili.
Per quanto riguarda i requisiti anagrafici, poi, è necessario che i destinatari abbiamo compiuto almeno 70 anni di età. Si può ridurre tale requisito fino a un massimo di 65 anni, ottenendo un taglio di un anno ogni cinque di contribuzione accreditata. Solo per gli invalidi civili totali, sordomuti e ciechi civili assoluti è richiesta semplicemente la maggiore età.
È, inoltre, obbligatorio che i beneficiari abbiano un reddito personale fino a 9.721,92 euro oppure, se coniugati, un reddito coniugale non superiore a 16.724,89 euro. Ai fini del calcolo di tale soglia sono presi in considerazione i redditi di qualsiasi natura, a eccezione della casa di abitazione, delle pensioni di guerra e dell’indennità di accompagnamento.
Chi ha tutti i requisiti richiesti non deve presentare alcuna domanda, perché l’agevolazione è riconosciuta in automatico. Solo nel caso in cui ci siano state variazioni di redditi, bisogna inviare istanza di ricostituzione reddituale, tramite il sito dell’INPS (accedendo al servizio “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci“) o un Patronato.
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