Dal prossimo anno, le pensioni potrebbero subire un triplice incremento. A cosa è dovuto e quali contribuenti coinvolgerà?
A dicembre le pensioni subiscono, ogni anno, un aumento grazie al pagamento della tredicesima mensilità e alla sospensione delle addizionali regionali e comunali IRPEF. Ma anche nel 2026 potrebbero esserci delle importanti novità per i contribuenti.

Nel primo cedolino pensione del prossimo anno, infatti, ci sarà un incremento legato alla rivalutazione al tasso di inflazione. Ma non si tratterebbe dell’unico cambiamento, perché la nuova Manovra finanziaria contempla anche un aumento di 20 euro, oltre al taglio dell’IRPEF. In che modo cambierebbero gli assegni pensionistici se queste due misure dovessero essere approvate?
Aumento pensioni da gennaio 2026: le 3 voci che incideranno sul cedolino
Come anticipato, da gennaio le pensioni saranno più ricche grazie alla rivalutazione al tasso di inflazione registrato dall’ISTAT. Nei giorni scorsi è stato confermato che l’inflazione è pari all’1,4%. Di conseguenza, chi percepisce un assegno di 1.000 euro, riceverà 14 euro lordi in più al mese. Chi, invece, percepisce pensioni superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS (ossia 2.413,60 euro), riceverà una rivalutazione solo parziale.

Ma dal mese di gennaio, i pensionati potranno beneficiare di altri due aumenti. Di quali si tratta? Il primo è quello che riguarda il taglio dell’IRPEF. La Legge di Bilancio 2026, infatti, stabilisce una riduzione dell’aliquota di tassazione per il secondo scaglione, quello a cui appartengono i redditi compresi tra 28 mila e 50 mila euro, che scenderà dal 35% al 33%. I pensionati appartenenti a tale categoria, potranno beneficiare di un aumento fino a 440 euro netti all’anno sulla prestazione spettante.
Il secondo aumento, invece, è legato all’incremento al milione, ossia alla maggiorazione riconosciuta a tutti i contribuenti che percepiscono una prestazione di ammontare inferiore al trattamento minimo INPS (che per il 2025 è di 603,40 euro al mese). L’incremento al milione, però, spetta solo a chi ha compiuto almeno 70 anni di età (tale requisito si può ridurre di un anno ogni cinque di contribuzione) e ha un reddito personale fino a 9.721,92 euro o fino a 16.724,89 euro, se coniugato. La Legge di Bilancio 2026 prevede un aumento da 135 a 155 euro sull’incremento al milione, in modo tale che la pensione possa arrivare a circa 770 euro al mese.
Specifichiamo, tuttavia, che al momento l’unica maggiorazione certa è quella derivante dalla rivalutazione, che dovrebbe apparire già nel cedolino del mese di gennaio 2026. Per gli altri due incrementi, invece, bisognerà attendere l’approvazione del testo ufficiale della nuova Manovra finanziaria. Di conseguenza, è più probabile che verranno riconosciuti da febbraio, con i relativi arretrati.





