Prima di presentare domanda di pensione, è necessario controllare una serie di elementi, per evitarne il blocco.
Per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria o alle forme di pensionamento anticipato, è necessario possedere una serie di requisiti anagrafici e contributivi. Prima di presentare istanza di pensione all’INPS, dunque, è consigliato essere certi che tutte le condizioni richieste siano rispettate.

Molte persone, purtroppo, si rendono conto di avere dei buchi contributivi troppo tardi e sono costretti a fare i conti con il blocco dell’iter burocratico per il riconoscimento dell’assegno. Si tratta di un problema che può avere enorme portata, per cui è fondamentale sapere cosa fare se dovesse presentarsi.
Blocco pensione per mancanza di contributi: richiedi l’estratto conto per evitare estenuanti ritardi
Una delle cause alla base del mancato accoglimento della domanda di pensione da parte dell’INPS è la carenza del requisito contributivo. Non basta, purtroppo, lavorare e procedere con i dovuti versamenti previdenziali, ma è necessario accertarsi che non ci siano anomalie, anche se si è lavoratori dipendenti.

Perfino una settimana in meno di contribuzione, infatti, può ostacolare l’accesso alla pensione. In tali circostanze è importante agire tempestivamente, per evitare blocchi permanenti. La prima cosa da fare è contattare l’INPS e segnalare la problematica, evidenziando i dati contenuti nell’estratto conto contributivo. Questa operazione non necessita della presentazione della domanda di pensione, quindi può essere effettuata anche prima.
È opportuno specificare che l’onere della prova spetta al contribuente interessato, che dovrà fornire all’INPS tutti i documenti da cui emerge la veridicità di quanto sostenuto, in modo tale che l’Istituto di Previdenza possa compiere l’accertamento. Nel dettaglio, i lavoratori autonomi devono inviare le copie dei bollettini o delle ricevute di tutti i pagamenti compiuti, mentre i lavoratori dipendenti devono allegare le buste paga, i modelli CU o i CUD, comprovanti gli stipendi percepiti e i contributi versati. La documentazione può essere presentata direttamente in modalità telematica, tramite la propria area personale del portale web INPS.
Se non si prova in maniera corretta il mancato accredito dei contributi spettanti, la domanda verrà rigettata e, dopo tre anni dal rigetto, si perde definitivamente il diritto all’adeguamento della posizione contributiva. Eventualmente, è possibile presentare ricorso legale. Per tale motivo, sono essenziali la tempestività e l’azione entro i termini fissati dalla legge. Solo seguendo queste regole, si ottiene tutela e si recuperano i contributi mancanti. In caso contrario, la pensione rischia di rimanere bloccata.





