Hai solo 5 anni di contributi o sei precario? Ecco la misura che ti permette di andare in pensione

Il nostro ordinamento previdenziale contempla una valida opzione per chi ha pochi contributi o carriere discontinue.

La pensione di vecchiaia ordinaria spetta a coloro che raggiungono un’età anagrafica di almeno 67 anni e una contributiva di almeno 20 anni. Ci sono, però, strumenti previdenziali riservati anche a chi non riesce a maturare tali requisiti.

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Hai solo 5 anni di contributi o sei precario? Ecco la misura che ti permette di andare in pensione (abruzzo-vivo.it)

Contrariamente a quanto si possa pensare, dunque, anche chi ha meno di 20 anni di contributi può accedere al pensionamento. In particolare, c’è una misura che agevola coloro che possiedono addirittura solo 5 anni di versamenti. A chi è rivolta e come si richiederà nel 2026?

Pensione con soli 5 anni di contributi: anche per il prossimo anno è confermato lo strumento che non fa perdere i versamenti

Per evitare il fenomeno dei cd. contributi silenti (ossia i contributi che rischierebbero di non essere usati), esiste un meccanismo che permette di accedere al pensionamento anche con un’anzianità contributiva inferiore. Questa tutela interessa chi ha lavorato ma non ha avuto il privilegio di contare su carriere stabili.

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Pensione con soli 5 anni di contributi: anche per il prossimo anno è confermato lo strumento che non fa perdere i versamenti (abruzzo-vivo.it)

I cd. contributivi puri, ossia coloro che hanno iniziato con i versamenti previdenziali dopo il 31 dicembre 1995, possono usufruire della pensione di vecchiaia contributiva. Questa misura comporta la possibilità di uscire dal mondo del lavoro anche con soli 5 anni di contributi. È, però, necessario il rispetto di un requisito anagrafico più stringente, perché sono richiesti almeno 71 anni di età. Ma rimane un ottimo metodo per coloro che hanno avuto carriere discontinue o precarie, perché evita che i versamenti previdenziali rimangano inutilizzati pur essendo inferiori a 20 anni.

Bisogna, tuttavia, sottolineare che chi rientra nel sistema retributivo, ossia ha iniziato a versare contributi prima del 1996, non ha la possibilità di sfruttare il meccanismo appena descritto. In questo caso, il pericolo dei contributi silenti è reale e trova difficilmente una valida risoluzione.

Un’altra pecca della pensione di vecchiaia contributiva potrebbe essere l’importo. L’ammontare dell’assegno spettante, infatti, molto spesso non è elevato, visto che è pur sempre equiparato all’anzianità contributiva. Se quest’ultima è pari a cinque anni o poco più, la somma accreditata sarà molto bassa. Ricordiamo, infatti, che con il sistema contributivo puro più contributi si versano, più ricca sarà la pensione.

Anche per il prossimo anno, si potrà beneficiare di questo strumento e le donne potranno continuare a usufruire degli sconti legati alla maternità. Nello specifico, le madri potranno ottenere una riduzione sull’età anagrafica di 4 mesi per ciascun figlio, fino a un massimo di 16 mesi.

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