Un emendamento della Legge di Bilancio 2026 introduce il cd. Bonus tombe. A chi è rivolto e in cosa consiste?
Tra i vari emendamenti presentati alla Legge di Bilancio 2026, spicca quello relativo all’introduzione del Bonus tombe o Bonus sepolcri. La proposta proviene dalla senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo e introdurrebbe la possibilità di usufruire di una detrazione fiscale per coprire le spese relative alla manutenzione dei loculi cimiteriali.

Questo nuovo bonus sta dividendo l’opinione pubblica, ma c’è chi ritiene che si tratti di una misura fondamentale. Ma in cosa consisterebbe il beneficio e a chi spetterebbe? Ecco i dettagli.
Bonus tombe 2026: quali lavori rientrano nella detrazione fiscale?
Il Bonus tombe permetterebbe di ottenere una detrazione fiscale del 36% sui costi affrontati per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia dei loculi cimiteriali.

In particolare, su una spesa massima di 32 mila euro, si potrebbe ottenere una detrazione di 11.520 euro, suddivisibile in dieci rate annuali di eguale importo. Il beneficio verrebbe finanziato per il periodo 2026-2035 tramite lo stanziamento di 40 milioni di euro, reperibili dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
Le spese che rientrerebbero nell’agevolazione sarebbero le seguenti: pulizia, riparazioni conservative, sistemazione di decorazioni, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazioni di cappelle, colombari e sepolcri, interventi per incrementare la sicurezza, il decoro e la salubrità delle zone di sepoltura, costi di direzione dei lavori e onorari per le pratiche necessarie ai sensi della normativa comunale o cimiteriale. Non sarebbero, inoltre, previsti requisiti reddituali.
Al pari degli ordinari bonus edilizi, le spese sarebbero detraibili se effettuate con bonifico parlante. Per evitare problemi in caso di controlli, sarà preferibile conservare fatture e ricevute. Se la proposta dovesse essere approvata, bisognerà attendere un decreto attuativo per capire i requisiti specifici e le modalità di riconoscimento del bonus.
La necessità dell’agevolazione nasce dalla constatazione che spesso i loculi cimiteriali sono lasciati all’incuria perché i costi per la loro manutenzione sono troppo elevati. In media, infatti, si spende tra i 150 e i 500 euro, ma i prezzi potrebbero addirittura essere più cari in alcuni Comuni. Se, poi, c’è bisogno di servizi aggiuntivi, come verniciatura delle lapidi oppure riparazione di eventuali danni (ad esempio, crepe o decolorazioni), l’onere economico potrebbe davvero diventare insostenibile. Con l’ausilio, invece, si spera di riuscire a mantenere maggior decoro risparmiando.





