Avere soldi liquidi in casa non è vietato dalla legge, ma non va tralasciato un fondamentale aspetto che protegge dai controlli dell’AdE.
In molti casi, i soldi ricevuti come regalo da parenti o amici vengono custoditi in casa, in cassaforte o in luoghi ben nascosti. Oltre a eventuali incursioni di ladri, potrebbero esserci dei pericoli nel caso in cui la Guardia di Finanza dovesse trovare il bottino (soprattutto se corrisponde a una somma notevole).

Nonostante non sia illegale conservare il proprio denaro in casa, potrebbe essere necessario giustificarne la provenienza, soprattutto se la cifra non dovesse essere in linea con la Dichiarazione dei Redditi. Come fare per non avere problemi con il Fisco?
Contanti in casa: cosa succede in caso di accertamenti da parte della Guardia di Finanza?
È sempre il contribuente che ha l’obbligo di dimostrare la provenienza del denaro in contanti, tramite documenti, ricevute e certificati. È il caso, ad esempio, di una vincita al gioco, una donazione o un prestito ottenuto da un amico.

In realtà, è abbastanza improbabile che un privato riceva un’ispezione a casa da parte delle autorità, senza un apparente motivo, a meno che non sia stato rilasciato un mandato. Anche la circostanza che si venga accusati per un vero e proprio reato tributario, in questo caso, è remota. Il reato di evasione fiscale, infatti, si configura se non viene presentata la dichiarazione dei redditi e le somme nascoste sono superiori a 50 mila euro o se il denaro non dichiarato supera 150 mila euro e i redditi “in nero” sono maggiori del 10% del totale oppure, in ogni caso, di 2 milioni di euro.
Non c’è, dunque, una soglia di contanti che è possibile avere in casa, a patto che si riesca a dimostrarne accuratamente la provenienza in caso di controlli fiscali. Anche una recente sentenza della Corte di Cassazione (la n. 37329/2025) ha sottolineato che un elemento a cui prestare attenzione è la sproporzione tra il denaro liquido posseduto in casa e reddito dichiarato, perché costituisce una presunzione della provenienza illecita dei soldi.
In conclusione, si possono legittimamente avere contanti in casa, se si è in grado di dimostrarne la provenienza in caso di controlli (anche se improbabili) da parte della Guardia di Finanza. La prova, inoltre, deve consistere in un documento con cd. data certa (ad esempio, un atto notarile). Se, poi, si ha intenzione di spendere il denaro, bisogna assolutamente rispettare il limite di 5 mila euro, facendo attenzione a non sperperare l’intera somma (se ingente) in un’unica operazione, ma suddividendola.




