Anche le gallette di mais finiscono sotto accusa e vengono sottoposte ad un maxi richiamo. C’è un rischio enorme per tutti coloro che le hanno consumate o acquistate di recente.
I richiami riguardano ogni singolo aspetto della società odierna, e colpiscono prodotti di qualsiasi tipo, cosa che non può lasciarci tranquilli. Il nuovo richiamo colpisce le gallette a base di mais integrale per la presenza di micotossina DON, ovvero deossinivalenolo, oltre i limiti stabiliti dalle normative vigenti. Negli ultimi giorni, a fare notizia era stato il maxi richiamo del salmone affumicato diffuso da Esselunga, ma ora c’è un nuovo caso che scuote il nostro mondo alimentare.

Sono 10 gli avvisi di richiamo dai punti vendita pubblicati sul sito del Ministero della Salute, e si tratta di gallette di mais prodotte dalla ditta Langalletta SRL nello stabilimento situato a Santa Vittoria d’Alba, nella provincia di Cuneo, vendute in confezioni da 150 grammi con vari marchi e diversi lotti in negozi e supermercati. Anche le gallette finiscono dunque sotto accusa, un problema non da poco per chi le ha già acquistate o consumate.
Gallette di mais, richiamo per presenza di micotossine
Dando un’occhiata alle marche, le gallette di mais sotto accusa sono a marchio Langalletta, contenute in confezioni da 150 grammi, e sono denominate come gallette di mais integrale. Le scadenze dei prodotti finiti sotto accusa sono fissati per il 27 di maggio, il 17 di marzo, il 21 di febbraio, il 31 di gennaio ed il 10 di settembre del 2026. Inoltre, anche la marca Brezzo dovrà procedere al richiamo, con scadenze fissate al 17 di marzo ed al 14 di luglio del 2026.

Inoltre, il richiamo coinvolge anche le gallette di mais La Grande Ruota con scadenza fissata al 17 di marzo del 2026, e lo stesso destino riguarda anche i prodotti a marchio San e Bun e Terra Verde. Dunque, questi prodotti dovranno essere richiamati, così da evitare che si possano verificare dei problemi di salute seri per i consumatori. C’è da scoprire per bene la causa del problema.





