Il Ddl Semplificazioni contiene una serie di novità per ridurre la burocrazia sanitaria. Ecco cosa cambia per le ricette mediche.
Chi è costretto ad assumere farmaci con regolarità deve, purtroppo, dare i conti con le lunghe file in sala d’attesa degli studi medici, per ottenere le dovute prescrizioni. Per agevolare i cittadini e ridurre le lunghe trafile burocratiche nel settore della sanità, il Ddl Semplificazioni ha introdotto delle novità significative.

La ricetta medica avrà, finalmente, lunga durata, per consentire che i pazienti cronici ricevano maggiore tutela. In questo modo, gli interessati non saranno più obbligati a recarsi ogni mese oppure ogni due mesi dal proprio medico di famiglia, per ottenere la prescrizione dei farmaci, ma potrà rivolgersi direttamente alla farmacia di fiducia. Ma analizziamo attentamente la portata dell’innovazione.
Come cambieranno le ricette con il Ddl Semplificazioni: stop alla burocrazia!
I pazienti affetti da patologie croniche (ad esempio, diabete o ipertensione), per le quali sono costretti a seguire specifiche e costanti terapie farmacologiche, potranno ottenere il rilascio della ricetta medica con validità di 12 mesi.

In questo modo, il compito dei medici prescrittori sarà decisamente agevolato e, allo stesso tempo, i pazienti non dovranno più perdere tempo per ottenere la documentazione necessaria per l’acquisto dei medicinali. Questo, però, non significa che si potrà fare scorta di prodotti in farmacia, perché il rilascio sarà graduale e seguirà specifiche regole.
Il farmacista consegnerà al paziente solo il quantitativo idoneo a coprire una terapia di 30 giorni, sulla base delle indicazioni del medico. Ogni mese, dunque, ci si dovrà recare in farmacia e ritirare, di volta in volta, i prodotti di cui si ha bisogno, ma senza dover presentare una nuova ricetta.
Grazie all’introduzione della validità annuale delle ricette mediche, verrà non solo ridotta la mole di lavoro per i medici (che potranno smettere di essere burocrati per dedicarsi maggiormente alle visite), ma anche i pazienti avranno la certezza della continuità terapeutica per un intero anno. Un ruolo fondamentale sarà quello del farmacista, che dovrà assicurare che l’erogazione dei medicinali avvenga secondo le disposizioni.
Il Ddl Semplificazioni, infine, affronta un’altra importante questione: i farmaci prescritti al momento delle dimissioni ospedaliere o specificati nei verbali di Pronto Soccorso potranno essere ritirati in farmacia immediatamente, senza l’obbligo di una nuova ricetta da parte del medico di famiglia. Anche in questo caso si tratta di un’innovazione fondamentale, perché se un medico ospedaliero ha trovato la cura adatta per il paziente, non c’è bisogno di un ulteriore aggravio burocratico.





