Eremi e santuari d’Abruzzo

Santuario Madonna dei Miracoli – Casalbordino (Ch)

casalbordinoIl Santuario, officiato dai Benedettini, sorge sul luogo della miracolosa apparizione della Vergine sui rami di un querceto. La leggenda racconta che un pio contadino di Pollutri, l’11 giugno del 1526 si avviava, recitando il rosario, verso il proprio campo per constatare i danni causati da una violenta grandinata.Udito il suono della campana, che annunciava la celebrazione della messa, si inginocchiò a pregare. Fu a quel punto che nei pressi di un querceto apparve la Madonna, che gli rivelò che la tempesta del giorno precedente era la conseguenza dello sdegno di Dio “per i molti peccati dei suoi compaesani” e lo ammonì ad indurre costoro al rispetto del riposo festivo. Subito fu eretta, a ricordo dell’avvenimento, una piccola cappella. Nel corso dei secoli, la chiesa è stata più volte ampliata e rimaneggiata per adattarla al continuo aumento di devoti. L’attuale santuario,consacrato l’11 agosto 1962, misura m. 73 di lunghezza, 20 di larghezza e con la cupola raggiunge i 37 metri di altezza. La facciata in stile rinascimentale ha tre portali. L’interno, a croce latina, è a tre navate. Sul sontuoso altare maggiore è posta l’effige autentica dipinta subito dopo l’apparizione. Dalla Cripta, restaurata nel 1994, si accede al luogo dell’ apparizione. E’ interessante da visitare anche un presepe permanente e la Stipe Votiva dove i devoti, per impetrare o ringraziare la Madonna, lasciano i loro ex-voto. Inoltre, merita una visita il piccolo museo diocesiano dove sono custoditi importanti cimeli donati dal Vescovo Fagiolo. Al Monastero è annessa una importante Biblioteca Monastica, che custodisce circa 70.000 volumi, riguardanti per lo più le discipline religiose; vi sono anche testi storiografici, letterali e geografici; rari incunaboli e numerosi manoscritti. Ogni anno l’11 giugno a Miracoli è festa grande. I pellegrini arrivano numerosi da ogni parte dell’Abruzzo e da fuori regione, per partecipare con devozione intesa alla Santa Messa e alla processione.

Santuario S. Maria dei Lumi – Civitella del Tronto (Te)

lumiIl santuario e il convento di Santa Maria dei Lumi, eretti nel 1466, sorgono su un colle dirimpetto all’abitato, a poca distanza dal breve tratto di strada che immette nel centro storico di Civitella del Tronto. La sua fondazione è attribuita a San Giacomo della Marca. La storia del convento e della chiesa di Santa Maria dei Lumi è costantemente legata alla storia di Civitella. Ciò non soltanto per gli aspetti religiosi e culturali, ma anche per quelli civili e militari; essendo stati chiamati negli eventi bellici, loro malgrado, a far quasi da controparte della Fortezza. Ogni assedio posto a Civitella li ha sempre coinvolti negativamente e sono stati ogni volta o sede dei comandi attaccanti o bersaglio dei contro-bombardamenti dalla Fortezza. Il complesso ha subito numerosi restauri nei secoli, soprattutto dopo gli assedi nell’ottocento e nel 1960 è stato quasi totalmente rimaneggiato da vari ampliamenti e dalla pesante intonacatura che ha tolto ogni validità estetica alla facciata. La chiesa è preceduta da un arioso portico romanico ad archi a tutto sesto, impostati ciascuno su quattro pilastri ottagonali. L’interno è nella veste dell’arredo ottocentesco e moderno, con l’unica navata ampliata da una seconda a sinistra. Nell’Altare Maggiore, eretto nel 1922, si conserva una Madonna col Bambino, detta appunto la Madonna dei Lumi, stupenda statua lignea policroma in stile rinascimentale, realizzata da Giovanni di Blusuccio nel 1489. Inoltre vi sono due monumenti sepolcrali nella parte sinistra dell’edificio e ottimi affreschi del pittore Pauri di Grottammare nel presbiterio, nella cupola sovrastante l’altare e nella parte superiore della navata centrale. Nella zona conventuale sopravvive integro il chiostro, adiacente alla chiesa sul lato destro, formato da archi a tutto sesto con ghiera di mattoni sostenuti da colonne ottagonali in pietra con semplici capitelli e basi trapezoidali. Nei primi anni del XXI secolo, come per la chiesa di San Francesco, ha subìto delle ristrutturazioni che hanno restituito l’antico spendore di un tempo.Ora come allora, ogni anno il trentuno di maggio, si organizza una fiaccolata con i lumi, per rendere omaggio alla Madonna

Santuario del Volto Santo – Manoppello (Pe)

Manoppello_volto_santoAll’interno del Santuario di Manoppello è racchiuso in una teca quello che è riconosciuto come il vero Volto di Gesù Cristo. Una leggenda narra che nel 1506 un pellegrino si presentò al fisico Giacomo Antonio Leonelli e gli consegnò il prezioso dono. Il velo rimase in casa Leonelli fino al 1608, poi fu trafugato da un soldato di ventura e venduto a Donatantonio De Fabritiis e da questi donato al Padre Cappuccino Clemente da Castelvecchio che pose la reliquia fra due vetri con cornice in noce. Dal 1646 il Volto Santo è esposto alla venerazione del popolo. Alla fine degli settanta la suora trappista Blandina Paschalis Schloemer, esperta iconografa, scoprì che il Volto della Sindone di Torino e quello di Manoppello combaciano perfettamente, perchè entrambi i tessuti erano adagiati sulla salma di Gesù.

Santuario del Miracolo Eucaristico – Lanciano(Ch)

lancianoLa chiesa di San Francesco, ubicata nel centro di Lanciano, vicinissimo a Piazza del Plebiscito, costruita, sul sito della Chiesa di S. Legonziano (VII/VIII), nel 1258 in stile romanico-borgognone, rifatta in forme barocche intorno alla metà del Settecento, si presenta oggi, dopo i lavori di restauro del 2000, con la sua semplice e solenne configurazione settecentesca. La facciata è rettangolare con pietre squadrate. Il campanile è alto m.31 ed è il più antico della città. L’interno è ad una sola navata con due altari laterali e belle tele lungo le pareti. Sulla volta sono dipinte belle scene bibliche. Degno di nota è un grande crocifisso biblico del XVIII secolo. La chiesa conserva la testimonianza del più antico miracolo eucaristico del mondo cattolico. Intorno all’anno 700, nella chiesa di San Legonziano, un monaco basiliano manifestò infatti dei dubbi sulla reale presenza di Cristo nell’Eucarestia. Durante la messa, però, l’ostia e il vino consacrati si trasformarono realmente in carne e in sangue. Custodite prima dai Basiliani, poi dai Benedettini e infine dai Frati Minori Conventuali, le due reliquie sono oggi conservate rispettivamente in un ostensorio d’argento di scuola napoletana (1713) e in un’ampolla di cristallo, poste nel secondo tabernacolo dell’altare monumentale, al centro del presbiterio. Oggi come in passato, le reliquie consistono in cinque gocce di sangue coagulato e nella sottile membrana di carne risultato della trasformazione dell’ostia. Gli esami istologici eseguiti con assoluto rigore scientifico e documentati da una serie di fotografie al microscopio, effettuati nel 1971 e nel 1981 nell’ospedale di Arezzo, hanno dimostrato che si tratta di sangue e tessuto cardiaco umani con lo stesso gruppo sanguigno:AB e che non sono mai stati trattati per la conservazione. Il santuario del Miracolo Eucaristico vede sfilare, ogni anno, decine di migliaia di fedeli, provenienti da tutto il mondo.

Santuario Beato Nunzio Sulprizio – Pescosansonesco (Pe)

suplizioNato da un’umile famiglia nel 1817 e restato orfano di entrambi i genitori, Nunzio fu allevato dalla nonna materna, poi da uno zio che, nonostante la gracile costituzione del nipote, volle avviarlo al duro mestiere di fabbro ferraio. A causa delle privazioni e dei maltrattamenti il ragazzo che si era fatto male ad una caviglia, si ammalò di carie ossea, tanto che ben presto una piaga inguaribile gli ricoprì il piede. Si narra che Nunzio si recasse a lavare la ferita presso la fontana di Riparossa, senza trovare però il conforto dei paesani che, anzi, lo scacciavano nel timore che infestasse l’acqua. Accolto infine da uno zio, militare a Napoli, ricevette le cure di un colonnello medico ma dovette sopportare atroci sofferenze fisiche. I napoletani, tra cui si era sparsa la voce della cristiana ed esemplare rassegnazione con cui il giovane accettava la malattia e della profonda devozione che riservava alla Madonna, già alla sua morte avvenuta il 5 maggio del 1836, lo consideravano santo. Ancora prima che la Chiesa nel 1963 lo dichiarasse venerabile, Pescosansonesco aveva eretto un santuario presso la fonte miracolosa di Riparossa per conservarvi solennemente le Reliquie. Il Beato Nunzio Sulprizio, giovane operaio è considerato il protettore degli invalidi e delle vittime del lavoro ed il suo santuario è tra i più celebrri e frequentati della valle del Pescara.

Santuario dell’Incoronata – Vasto (Ch)

incorLa chiesa, originariamente dedicata a San Martino, fu edificata nel 1738; successivamente, a seguito di un evento miracoloso che pose fine ad una catastrofica siccità, fu consacrata alla Madonna Incoronata. Nel 1860, venne ampliata e vi fu annesso il convento dei Cappuccini. L’interno, a tre navate, è finemente decorato in oro e conserva dipinti del Seicento di artisti di una certa notorietà e belle statue lignee. Ha una graziosa cupola. La facciata ed il porticato in laterizio sono del 1938. Nel timpano, vi è una magnifica maiolica rappresentante l’incoronazione della Vergine. Ben fatte le statue in pietra di San Felice da Cantalice e di San Giuseppe da Leonessa. Al convento è annessa una biblioteca fornita di circa 30.000 volumi, dal XVI secolo ai giorni nostri, di argomento letterario, filosofico, teologico, giuridico, storico, geografico di notevole interesse per la conoscenza dei rispettivi argomenti e per lo studio della storia dell’Abruzzo e di Vasto. Nell’ultimo fine settimana del mese di aprile vi si svolge un’affollata festa, molto sentita dai Vastesi.

Santuario di San Gabriele – Isola del Gran Sasso (Te)

1santuario-di-san-gabrieleLa fondazione del Convento di Isola, secondo la leggenda sarebbe legata alla presenza dello stesso San Francesco: per molti secoli fu affidato ai conventuali che dovettero abbandonarlo dopo la soppressione degli ordini religiosi da parte dei francesi. Nel 1847 fu affidato ai padri Passionisti. Legato oggi alla figura di San Gabriele dell’Addolorata, le cui spoglie vi si conservano.Il santuario ai piedi del Gran Sasso, in provincia di Teramo, è tra i più conosciuti in Italia e in Europa. Una recente classifica lo colloca tra i primi quindici santuari più frequentati del mondo. Due milioni di pellegrini vi arrivano ogni anno per pregare sulla tomba del giovane studente passionista San Gabriele dell’Addolorata. La sua fama non conosce confini. L’aspetto che più colpisce chi arriva al santuario è la massiccia presenza dei giovani. San Gabriele è innanzitutto il santo dei giovani. Sono centinaia di migliaia i giovani che vanno da lui ogni anno per una sosta di preghiera. Ogni anno, ai primi di marzo, migliaia di studenti delle scuole medie superiori dell’Abruzzo e delle Marche arrivano al santuario per una giornata di spiritualità a “cento giorni dagli esami di maturità”. Ogni anno, a fine agosto, migliaia di giovani da tutta Italia si accampano per cinque giorni al santuario per la Tendopoli-Festa dei giovani, dando vita ad un meeting religioso fatto di incontri, conferenze, preghiera, testimonianze. La fondazione del Convento di Isola, secondo la leggenda sarebbe legata alla presenza dello stesso San Francesco: per molti secoli fu affidato ai conventuali che dovettero abbandonarlo dopo la soppressione degli ordini religiosi da parte dei francesi. Nel 1847 fu affidato ai padri Passionisti. Legato oggi alla figura di San Gabriele dell’Addolorata, le cui spoglie vi si conservano. Il Convento, meta di un altissimo numero di pellegrini, è considerato uno dei principali centri di spiritualità esistenti in Italia.

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Classe 1956, perito elettronico industriale, ho conseguito attestati riconosciuti per attività su reti cablate LAN presso la IBM Italia. Ho svolto la mia attività lavorativa c/o Roma Capitale sino al 2020. Autore, nel 2014, del sito Abruzzo Vivo.

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