Tutto pronto a Isernia per la seconda edizione ‘Carnevale europeo delle Maschere zoomorfe’ in programma dal 23 al 25 febbraio prossimi.
Tra gli appuntamenti clou, il corteo di sabato 24 febbraio che vedrà la presenza di 300 figuranti, 12 gruppi di cui quattro stranieri, quattro del Molise e quattro di altre regioni d’Italia.
Nel capoluogo pentro, come lo scorso anno, si annuncia la presenza di numerosi turisti e visitatori. La manifestazione è organizzata dall’associazione ‘Artemide’ col patrocinio del Comune di Isernia, Regione Molise, Provincia di Isernia, Proloco Isernia, Fondazione Molise Cultura, Accademia italiana della cucina, Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm).
A sfilare saranno maschere ‘zoomorfe’ che hanno una forma o un aspetto animalesco. “Questo Carnevale – spiegano gli organizzatori – è molto particolare poiché dedicato al travestimento di uomini in specifici animali, secondo un campionario molto vasto che comprende soprattutto mammiferi della selva e del pascolo. Si tratta di mascheramenti documentati in epoche remote, già oltre 15.000 anni or sono.
Travestimenti che fanno dell’evento isernino un ineguagliabile appuntamento carnevalesco, la cui profondità storico-culturale è in assoluto la più importante d’Italia”.
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CARNEVALE EUROPEO DELLE MASCHERE ZOOMORFE
Il progetto del “Carnevale Europeo delle Maschere Zoomorfe”, proposto dall’associazione “Artemide”, ha ricevuto l’approvazione dell’Assessorato Cultura Turismo e marketing territoriale della Regione Molise, ottenendo il relativo cofinanziamento per la realizzazione. Sono partners del progetto le associazioni culturali “Il Cervo di Castelnuovo” e “L’antica maschera il Diavolo di Tufara”.
La prima edizione di questo straordinario evento, che si preannuncia come il più imponente del suo genere nel nostro continente, si terrà a febbraio del prossimo anno e vedrà la partecipazione di alcuni dei più interessanti carnevali italiani caratterizzati da travestimenti della tipologia “uomo-animale”, insieme ad altre analoghe maschere di alcuni Paesi europei.
In numerose aree geografiche d’Europa sopravvivono rituali che vedono protagoniste le maschere dell’uomo-fauno, travestimenti legati principalmente al periodo di carnevale oppure ad esso rapportabili in chiave di riti di passaggio stagionale. Si tratta di primitive forme zoo-antropiche, documentate fin dal paleolitico superiore. Quando l’uomo non era ancora agricoltore era già cacciatore e frequentava la selva, specchiandosi in ciò che poteva osservare intorno a sé, in particolare gli animali. Ecco, quindi, l’induzione al mutamento, l’esigenza di impossessarsi, attraverso elementi ferini, dei caratteri distintivi della preda da catturare, della bestia da rispettare, dell’animale totemico con cui confrontarsi riproponendone l’aspetto in rapporto alle forme di epiphàneia cerimoniale e ai processi di rappresentazione teriomorfa.
In questo modo si instaurava un sistema magico di mutazione che, in qualche misura, continua a sopravvivere in molti mascheramenti, come quelli degli animali nei quali l’uomo, in una esperienza rituale qual è appunto il carnevale, si trasfigura per assimilarne le peculiarità, indossando a tal fine ciò che ne caratterizza le sembianze, come le pelli, le corna, la coda e altro ancora. La vestizione conduce a una metamorfosi simbolicamente interpretabile quale legame prodigioso, laddove il protagonista del travestimento, anche in chiave di suggestione e di spettacolarità festiva, si identifica nell’animale attraverso la reinterpretazione della sua immagine e del suo comportamento.
Per approfondimenti visita il sito di Artemide
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