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Abruzzo la terra delle aree protette
La “Piscina” di Bolognano, sul fiume Orta, nel Parco Nazionale della Majella. Foto Roberto Monasterio / Archivio Carsa Edizioni.

L’Abruzzo, con tre parchi nazionali, tre riserve statali, 25 riserve naturali regionali, un parco regionale, 5 parchi territoriali e 53 siti di interesse comunitario, un’area marina protetta di carattere nazionale (Torre del Cerrano, la prima area marina protetta abruzzese e del medio Adriatico istituita ufficialmente il 7 aprile 2010) è la regione italiana più ricca di aree protette.

Molti anni prima dell’attuale sistema delle aree naturali protette, negli ultimi decenni dell’800, quando i viaggiatori stranieri arrivavano a piedi o a cavallo nelle aree impervie interne di questa selvaggia terra appenninica, descrivevano una regione con aspre montagne, conche e altopiani circondati da profonde valli e canaloni erosi dai fiumi. Edward Lear dalla zona di Carsoli raggiungendo il Lago di Celano descriveva una terra “nereggianti di tacchini”. Oggi la regione è attraversata da tre autostrade, numerose strade statali e provinciali, oltre trecento centri abitati e una continua fascia urbana lungo la costa, eppure ancora, grazie al ricco e articolato sistema di parchi e riserve, si presenta ancora come la regione dei vasti paesaggi, ricca di biodiversità vegetale e animale. Bacini vallivi si aprono all’interno, un tempo sommersi da acque lacustri (Fucino), occupata in massima parte dall’Appennino Centrale, con i massicci del Gran Sasso (2914 m), e della Maiella (2795 m).

 

Camosci sulle pendici del Monte Focalone, sulla Majella. Foto Roberto Monasterio / Archivio Carsa Edizioni.

Le montagne rappresentano il 65% dell’intero territorio regionale dove numerose sorgenti danno origine ad una cospicua risorsa idrica (circa 950 milioni di metri cupi di acqua dolce). Verso la costa le dorsali collinari sono delimitate dalle valli dei fiumi Tronto, Tordino, Vomano, Saline, Pescara, Sangro e Trigno. Altri fiumi importanti sono il Salinello, il Fino, il Tavo, il Foro, l’Aventino e il Sinello che sfociano nel Mare Adriatico. L’unico corso d’acqua che raggiunge il Tirreno è il Liri che scorre nella Val Roveto. Il tratto dell’Aterno, tumultuoso e veloce nelle Gole di San Venanzio, con la riserva regionale tutela alcune specie vegetali e animali particolarmente rare come l’efedra dei Nebrodi (Ephedra major) e il lanario (Falco biarmicus feldeggii). A Popoli l’Aterno riceve una massa d’acqua dalla portata annuale costante, con oscillazioni da 6.500 litri/ secondo in aprile a 7.000 in agosto. Si tratta delle Sorgenti del Pescara, una zona umida sorgivo-palustre-fluviale. L’ambiente è di grande suggestione per il contrasto di due habitat (zone aride sulla collina e zone umide sottostanti) e per la ricchezza di vita vegetale ed animale. Sono da segnalare le specie macrofite del genere Ceratophyllum capaci di catturare deboli quantità di luce e, più in superficie, il Potamogeton pectinatus e il Ranunculus linguea. Interessante è la presenza della lampreda di ruscello (Lampeta planeri) un vertebrato lungo circa 15 cm con evidenti caratteri di primitività, appartenente alla classe dei Ciclostomi, rarissimo in tutta Italia.

 

Veduta aerea del Lago di Barrea, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Foto Roberto Monasterio / Archivio Carsa Edizioni

Da segnalare lo spinarello (Gasterosteus aculeatus) e la rovella (Rutilius rubilio) probabilmente autoctona, (Giustiniani, 1797-1816). Il biotopo è stato da tempo segnalato fra le zone umide italiane di maggior interesse. Nell’incantevole paesaggio dei boschi della Valle Roveto nei pressi di Morino la spettacolare Cascata di Zompo lo Schioppo scorre a valle nelle zone più umide della faggeta dove vive la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), un anfibio scuro con la coda e il ventre inferiore arancio. Le acque della cascata raggiungono il Liri dove è stato localizzato il Potamogeton crispus. Nel comune di Anversa è stata istituita la Riserva Naturale Gole del Sagittario con il Giardino botanico di interesse regionale che illustra la vegetazione presente nell’ambiente delle Gole – piante rupicole, acquatiche, riparali. In quest’area protetta particolare attenzione è posta alle attività di studio della fauna e della flora, tra cui ricordiamo le ricerche sul gracchio corallino, sull’orso bruno, sulla trota appenninica e sul fiordaliso del Sagittario. Il fiume Sangro nasce a circa 1400 m s.l.m. nel parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Dopo un percorso di 122 Km sfocia nel Mare Adriatico nei pressi di Torino di Sangro. Nel 1981 un piccolo bacino artificiale ha dato origine al lago di Serranella che in breve tempo è diventato un ambiente umido di grande interesse e, dal 1990, è Riserva naturale. L’area protetta si trova a monte di uno sbarramento lungo il basso corso del Sangro nel punto in cui questo raccoglie le acque dell’Aventino e di affluenti minori, il Gogna e il Pianello.

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Autore
Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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