Con l’immane disastro del 13 gennaio 1915 scomparvero 30.000 persone e decine di paesi, si registrarono inimmaginabili danni materiali, furono irrimediabilmente compromessi – se non completamente cancellati – i patrimoni culturali e antropologici caratteristici della Marsica e soprattutto di Avezzano, la città martire che ebbe 10.000 morti