Alcuni misteriosi crimini segnano la vita di Atri nella seconda metà dell’Ottocento e coinvolgono rispettati personaggi della cultura e della vita sociale e politica della cittadina abruzzese: il furto nell’abitazione di Donna Leonilde Catucci, avvenuto il 20 dicembre 1865; l’assassinio della stessa Catucci, compiuto il 15 novembre 1871; due ratti violenti con sequestro di due giovani donne, avvenuti il 21 giugno e il 30 luglio 1874; alcuni colpi di fucile sparati la notte del 21 settembre 1876 all’indirizzo della casa di Gaetano Benvenuti, dei quali viene sospettato autore Don Nicola Finocchi, fratello di Antonio, Sindaco e deputato al Parlamento; il clamoroso furto notturno nel Duomo, avvenuto il 16 agosto 1882 e infine lo stupro e l’assassinio del giovinetto dodicenne Luigi Scena, il cui cadavere viene ritrovato in un laghetto a Capo d’Atri nel pomeriggio del 2 febbraio 1883.
Dopo improvvise, quanto inquietanti istruttorie, per lo più avviate da lettere anonime e scritte vergate sui muri della cittadina con il carbone, le indagini tornano ogni volta a “dormire” come le braci sotto una spessa quanto impenetrabile coltre di cenere. Tutti i fatti criminosi sembrano legati da un unico filo conduttore: un pervicace occultamento delle prove. Dopo la misteriosa morte di Gaetano Cherubini, avvenuta il 26 maggio 1897, alcune lettere anonime danno nuovo impulso alle indagini. Una oscura quanto sconosciuta “mente” sembra guidare ogni passo dei tanti pretori, giudici, testimoni, indagati, accusati e arrestati. Un brigadiere dei carabinieri arrivato dal Veneto e un pretore tentano di capire che cosa si nasconde dietro una incredibile serie di strane morti e di troppo simili suicidi.
Atri – Il Municipio
Ben tre gradi di giudizio, tra cui un processo ad un defunto, non sciolgono tutti i dubbi sul “caso Scena”, mentre nei primi decenni del Novecento oscure e misteriose presenze fanno intuire che non tutta la verità è stata svelata ad Atri, dove le ombre e i dubbi permangono, nessuno parla palesemente, ma tutti vociferano in segreto. In un complesso quadro di omicidi, interrogatori, istruttorie e processi, si arriva al clamoroso assalto al Municipio del 15 febbraio 1906. Poi avvengono inaspettati ritorni sulle tracce degli antichi delitti, mentre altri ne avvengono fino al 1925, quando la storia si chiude con la morte di Vincenzo Cherubini, figlio di Gaetano, per anni il perno centrale delle vicende che hanno visto Atri, la città dei Duchi Acquaviva, essere lo scrigno di tanti misteri.
ELSO SIMONE SERPENTINI, già docente di storia e filosofia, scrittore e saggista, autore di All’Oriente di Teramo. La Massoneria teramana tra storia e cronaca (2014), ha pubblicato, 35 volumi della collana “La Corte! Processi celebri teramani”, 5 volumi della collana “Briganti d’Abruzzo” e ha curato l’unica traduzione in italiano moderno del capolavoro della letteratura spagnola barocca del Seicento, Il Criticone di Baltasar Gracián (2008). Nel 2009 ha pubblicato Enrico Sappia. Cospiratore e agente segreto di Mazzini (a quattro mani con lo storico francese Maurice Mauviel) e nel 2016 ha curato dello stesso Sappia (Enrico Sappia De Simone) Gli scritti abruzzesi. Sempre per Artemia Nova Editrice nel 2019 ha pubblicato con Loris Di Giovanni Storia della Massoneria in Abruzzo e con altri autori Il Manoscritto di Pianella.Un catechismo massonico abruzzese dei primi dell’Ottocento e Fabrizio Padula. Il medico, il politico, l’artista e il massone.
Autore: Elso Simone Serpentieri
Editore: Artemia
Volumi: Due (non separabili)
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