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Il Castello Aragonese di Ortona

Il Castello, posto ai margini dell’abitato di Ortona, in una posizione spettacolare a strapiombo sul mare, ha un’origine quattrocentesca (1452) legata alla dominazione aragonese nel territorio abruzzese. Aveva originariamente pianta di forma trapezoidale e quattro torri cilindriche angolari, con scarsi elementi decorativi, secondo una tipologia molto frequente nelle fortificazioni del XV secolo. Attualmente rimangono in piedi solo tre delle quattro torri ed è completamente scomparsa la cortina settentrionale, quella verso il mare, a causa della frana del 1946.

Nel 1943 durante la battaglia di Ortona, il castello è stato colpito da bombe tedesche e granate americane. La polvere da sparo conservata all’interno fece esplodere la struttura, di cui saltarono in aria tutta la parte superiore delle mura e il palazzo gentilizio. Nel ’46 uno smottamento di terreno distrusse quasi la metà del castello, quella prospiciente il mare dalla falesia di tufo

La muratura delle cortine e dei torrioni mostra i caratteri tipici dell’architettura militare; si presenta infatti divisa in due fasce da un redondone: la fascia inferiore a scarpa, la superiore a piombo; su quest’ultima sono visibili scarsi resti di un coronamento su mensoline, localizzati sul prospetto sud, nella zona facente parte in origine del corpo di fabbrica residenziale. Proprio a ridosso del redondone il prospetto sud e la torre sud-est mostrano una serie di piccole aperture ricavate in spessore di muro con forte strombatura: si tratta di cannoniere e aperture da fuoco. Di particolare pregio le belle finestre a sesto acuto o a pieno sesto, ornate da cornice ogivale leggermente aggettante, delle torri nord-ovest, sud-est e del prospetto sud. L’unico ingresso al castello, ad arco a tutto sesto e del tutto privo di elementi decorativi, è posto a circa metà altezza della torre sud-ovest ed è accessibile tramite una passerella in pietra poggiante su tre ampie arcate cieche. All’interno del perimetro, addossati al lato est, sono visibili solo i ruderi del corpo di fabbrica residenziale consistenti in scarsi resti di pareti. Dopo i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale il castello è rimasto in condizioni di abbandono fino al recente intervento di consolidamento, restauro e valorizzazione effettuato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio dell’Aquila, iniziato nel 2001, che dovrebbe restituire alla struttura una funzione culturale e sociale nel contesto cittadino.

Grazie al contributo di una iscritta al gruppo Abruzzo Vivo, possiamo godere di immagini risalenti a qualche settimana fa.

Immagini © Cristina Giorgio 2022

 

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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