Del risarcimento stabilito dal Tribunale ai familiari di Luigi Cellini, 15enne morto sotto le macerie del Convitto nazionale, è giunto solo l’annuncio dell’accreditamento, poi nulla: da quella comunicazione sono trascorsi 2 anni
Morì sotto le macerie del Convitto nazionale nel sisma che nel 2009 sconvolse L’Aquila ma nonostante le sentenze favorevoli la famiglia della vittima, il giovane Luigi Cellini, ancora non vede il giusto risarcimento. Per questa ragione la famiglia trasaccana protesta per segnalare che il ministero dell’Istruzione, nonostante le assicurazioni, non ha versato nulla.
Il giudice del tribunale dell’Aquila, Monica Croci, infatti, ha stabilito che il ministero in solido con il principale imputato, l’ex preside Livio Bearzi, poi graziato dal presidente Mattarella, ha stabilito che alla madre della vittima Lucia Catarinacci, spettano 110 mila euro e una somma di poco più bassa, 88mila euro, spettano alla sorella della giovane vittima.
Bearzi fu condannato a 4 anni di reclusione per omicidio colposo per non aver fatto evacuare il Convitto, dove morirono anche altri due giovani stranieri. A sua difesa affermò di essere stato ingannato dalle affermazioni rassicuranti dopo la riunione della commissione Grandi Rischi ma i giudici dal primo grado alla cassazione non ne hanno tenuto conto.
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