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San Benedetto in Perillis

 

Cenni storici

Piccola comunità di origine alto-medievale ubicata in un’area montana, rinomata per la lavorazione artigianale della lana; il suo assetto economico è egemonizzato dalle attività rurali. I sambenedettini, il cui indice di vecchiaia è tra i più alti della regione, risiedono per lo più nel capoluogo comunale, che, sospeso san-benedetto-4in una sorta di immobilismo edilizio, in un passato abbastanza recente ha visto risorgere il suo patrimonio abitativo, arricchito di nuove costruzioni in seguito al ritorno di un buon numero di emigrati. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico piuttosto vario: tratti di irregolarità e discontinuità caratterizzano la maggior parte del comprensorio, ad eccezione dell’estensione coltivata dell’altopiano di Navelli, che presenta un disegno lievemente ondulato. L’abitato, posto nell’area sorgentifera del fiume Pescara, a pochi passi da un laghetto, incombe a picco su Popoli (PE) e domina una veduta panoramica della media valle del fiume Aterno.

Il borgo medievale è menzionato per la prima volta in un documento del 1188 ma la sua nascita è anteriore ed è connessa all’opera di colonizzazione dei benedettini. Intorno alla metà del XIII secolo il castello locale diede il proprio contributo di uomini e mezzi alla fondazione di L’Aquila, legando a quest’ultima le proprie sorti per alcuni secoli; in seguito conobbe la signoria dei Caracciolo e l’influenza dei monaci celestini di L’Aquila. L’autonomia amministrativa del comune data 1947: in quell’anno ebbe luogo il distacco da Collepietro. Il centro storico è ricco di testimonianze del passato che narrano con il loro muto linguaggio il secolare operato dell’uomo: nella parte più antica del paese, impreziosita da costruzioni medievali, sopravvivono tracce dell’originaria cinta muraria e la chiesa abbaziale di S. Benedetto -fondata nell’XI secolo e più volte rimaneggiata custodisce una croce processionale d’argento di scuola sulmonese realizzata nel Quattrocento-. Un portale elegante ma tutt’altroche monumentale, di gusto rinascimentale, adorna la chiesa di Santa Maria delle Grazie.

La Chiesa di San Benedetto

 

Chiesa di San Benedetto
Chiesa di San Benedetto

La chiesa di San Benedetto è situata all’interno del centro storico del piccolo borgo murato di San Benedetto in Perillis, nella parte più alta del paese. È tra le più antiche d’Abruzzo e testimonia la presenza di un’antica ed importante struttura abbaziale benedettina ad essa connessa, che molto contribuì alla diffusione del monachesimo nell’ambito della provincia aquilana. L’abbazia sorse in località “Perello“, da cui prese origine anche il toponimo, e attorno ad essa si sviluppò l’originario borgo mediante l’insediamento di una trentina di famiglie longobarde. Il monastero era collocato in una posizione strategica per i contatti tra le zone costiere e la montagna e divenne abbazia nel 1074 ad opera di Trasmondo, Vescovo di Valva. La chiesa fu per un periodo sconsacrata a causa dell’eccidio di sette persone avvenuto al suo interno e venne riconsacrata nel 1345.

 

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L’edificio si fa risalire all’VIII-IX secolo e, dopo una serie di rimaneggiamenti succedutisi nel corso dei secoli, nel 1973 è stato restaurato a cura della Soprintendenza. L’intervento ha smantellato la veste barocca riportando alla luce le strutture medievali. L’interno, a tre navate, presenta elementi romanici e gotici. Varie volte, nel corso del tempo, è stato cambiato il lato d’accesso della chiesa; nella zona absidale in precedenza era stato collocato il portale d’ingresso, di cui rimangono alcuni resti, assieme ad un campanile a vela e ad una scultura rappresentante un’oscura creatura, il Bigatto, che i Templari utilizzavano per rappresentare il diavolo. La chiesa è coperta da un soffitto ligneo e contiene tracce di preziosi affreschi, oltre ad una croce d’argento dorata del XIV secolo di scuola sulmonese. La facciata colpisce per la presenza del particolare loggiato pensile con quattro archi, esempio unico in Abruzzo, rintracciabile invece in Umbria in alcune chiese del ducato longobardo di Spoleto. Il portale è ornato da un’interessante e rara croce longobarda.

Credits:  Regione Abruzzo, Italiapedia

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Tratto da AbruzzoCitta

San Benedetto in Perillis è un antico borgo di origini medievale che oggi conta poco più di 100 abitanti. Si trova a circa 878 m s.l.m., e domina tutta la conca peligna. L’abitato più antico, caratterizzato da edilizia in pietra a vista, si formò intorno ad un monastero benedettino fortificato sorto in località “Perello”, che conserva ancora le torri a pianta semicircolare emergenti dalla cinta muraria. L’Abbazia benedettina, risalente all’VIII-XI secolo, è una delle più antiche d’Abruzzo. Da vedere la chiesa della Madonna delle Grazie, il Museo Civico, ubicato nei locali di un ex frantoio settecentesco restaurato, e l’antica chiesetta di S. Sebastiano. Molto suggestive le “grotte” (locali sotterranei scavati nella roccia e destinati un tempo a stalle ed altri servizi), che caratterizzano un’ampia area del piccolo centro storico e vengono utilizzate per manifestazioni ricreative e culturali. Una particolarità di San Benedetto in Perillis è l’originale serratura da esterno in legno, ancora visibile in parecchie delle case più antiche del borgo. La chiesa, posta all’interno del borgo fortificato, nella parte più elevata del rilievo, costituisce l’unica testimonianza dell’antica struttura abbaziale, che svolse una notevole opera di diffusione del monachesimo nella valle Tritana ed in tutto l’aquilano. L’edificio, nell’attuale configurazione, mostra i notevoli rimaneggiamenti subiti. Recenti restauri hanno smantellato la veste barocca riportando alla luce le originarie strutture altomedievali. L’interno, a tre navate e coperto da una copertura lignea, custodisce tracce di preziosi affreschi. Il borgo è rimasto legato all’economia pastorale fino al Novecento, quando si sviluppò il fenomeno migratorio. Nei primi anni 2000 si pensò addirittura, vista la drammaticità dello spopolamento, di legare il comune di San Benedetto alla vicina Popoli. Il borgo nel 2009 è stato lievemente colpito dal terremoto aquilano: alcune case abbandonate sono crollate nel soffitto, mentre il monastero è stato punteggiato puntellato e successive restaurato. Il tratturo aquilano, oltrepassato il monte sovrastante Ofena e superato Forca di Penne con il suo ramo principale, discende, con quello secondario, verso Navelli e Collepietro, raggiungendo San Benedetto in Perillis dove è stata determinante l’influenza della civiltà pastorale

 

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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