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La chiesa di San Tommaso Apostolo ad Ortona

San-Tommaso

… Discepolo di Gesù, fedele nel seguirlo, sprezzante della morte, amante della verità, glorioso San Tommaso

E’ stata costruita sull’area di un edificio paleocristiano, sede dei primi Vescovi ( V – X sec. ). Nella cripta si trova la tomba dell’apostolo Tommaso. Secondo una tradizione,  le sue reliquie furono traslate  ad Ortona il 6 Settembre 1258. Come mai finirono proprio qui? Il periodo è quello delle Crociate, durante il governo di Manfredi, figlio di Federico II di Svevia. Una flotta ortonese , guidata dal navarca Leone, le aveva trafugate da Chio ( mar Egeo )e le aveva consegnate all’abate Jacopo arciprete della chiesa-madre che allora era intitolata a S.Maria Regina degli Angeli.

La teca delle ossa di San Tommaso situata sotto l’altare della cripta della chiesa

Dal III sec. d.C. le ossa dell’apostolo si trovavano ad Edessa, poi trafugate e trasferite a Chio,da dove le portarono via gli ortonesi capeggiati da Leone,i quali sottrassero anche la lastra tombale, di fattura armeno – mesopotamica, che ancora oggi possiamo vedere appunto collocata  nella cripta di questa chiesa(che sarebbe databile al X secolo). Per essere certi che si trattasse effettivamente delle reliquie dell’Apostolo, gli Ortonesi incaricarono il giudice Guglielmo di appurare la verità intorno al corpo di S. Tommaso e il 22 Settembre 1259, il notaio Nicola di Bari redasse un atto pubblico con la testimonianza di prigionieri provenienti da Chio e trattenuti a Bari, che attestavano la presenza delle reliquie proprio in quella città. Nell’estate del 1566 la tomba fu profanata dai Turchi che avevano assalito la città ma non vennero distrutte; nel 1799 vennero coinvolte in un incendio ad opera di truppe francesi ma ancora una volta si salvarono.

Tra il 1985 – ’86 venne compiuta una ricognizione scientifica sulle ossa, a scopo preservativo, condotta da una Equipe dell’ Università di Chieti e della Sopraintendenza Archeologica.Un dito del Santo Apostolo è conservato nella Basilica di S.Croce in Gerusalemme(Roma),in un reliquiario ed esposto ai fedeli con le reliquie della Passione di Cristo. La concattedrale fu distrutta dai Normanni nel 1080, ricostruita e ridedicata a Santa Maria il 10 novembre 1127. Venne rimaneggiata in epoche successive. Dell’epoca Sveva rimane integro un portale laterale, mentre un portale della facciata ( 1311 ca ) è stato ricostruito con reperti recuperati. Il 21 dicembre 1943 venne distrutta la facciata settecentesca con cupola e il grandioso porticato trecentesco a nove colonne, in seguito allo scoppio di mine lanciate dai tedeschi. 

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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