Il Parco nazionale della Majella è diventato Geoparco mondiale dell’Unesco. Un riconoscimento importante, possibile solo grazie all’elevata geodiversità del territorio abruzzese che racchiude 95 geositi di cui almeno 22 di valore internazionale.
La Majella è il massiccio più singolare dell’Appennino. I suoi calcari si sono depositati per lo più a partire da 100 milioni di anni fa sul fondo di un mare tropicale ricco di vita, come testimoniato da numerosi fossili. Oggi si trova fra i 130 e i 2793 metri di altitudine e la sua struttura è stata modellata dai ghiacciai quaternari che hanno lasciato circhi e valli sommitali.
Il Majella Geopark è «un risultato importante per il nostro territorio e l’Abruzzo intero, che porterà benefici a livello di sviluppo sostenibile delle comunità locali e permetterà al geoparco di collaborare con oltre 160 territori riconosciuti in tutto il mondo». Il cammino verso il riconoscimento è iniziato nel 2016 insieme all’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo che con l’Ente Parco ha siglato un protocollo d’intesa per il progetto di candidatura. All’esito positivo hanno contribuito i geologi della Commissione Geositi e Geoparchi dell’Ordine sotto il coordinamento del responsabile del Geoparco, la geologa dell’Ente Elena Liberatoscioli, e la supervisione scientifica della professoressa Etta Patacca Scandone.
Il Parco ha ricevuto questo riconoscimento dall’Unesco quale «patrimonio dell’Umanità per le speciali caratteristiche che uniscono geologia, biodiversità, storica presenza dell’uomo e la cultura sviluppata nel tempo» spiega il presidente Lucio Zazzara. «Il riconoscimento a Geoparco Unesco – aggiunge il presidente dell’Ordine dei Geologi Abruzzo Nicola Tullo – è motivo di orgoglio per la nostra categoria professionale, un importante traguardo che mette in risalto il patrimonio geologico della Maiella e sarà strategico per il supporto delle microeconomie locali e uno sviluppo sostenibile del territorio». (Fonte La Stampa)