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La vita contadina – Si stava meglio quando si stava peggio!

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Aggiornato il 03 Marzo 2023 alle ore 18:37

 

Dal 1910 al 1960, nelle nostre campagne i contadini erano mezzadri cioè lavoravano i campi e dividevano a metà i prodotti con il padrone, il proprietario della casa e dei poderi.La casa non era lussuosa e ben curata come quella di oggi.La stanza più grande era la cucina dove c’era un grande focolare intorno al quale si riuniva la famiglia numerosa, composta dal capoccia, dalla vergara (la moglie del capoccia), da tanti figli sposati e non.Il camino serviva per riscaldarsi e per cucinare.Appeso al catenaccio c’era il caldaio per cuocere la polenta, la pasta, le erbe di campo…. Il pane si faceva in casa con la farina e spesso si andava al mulino a macinare il grano.In un letto dormivano più persone e i materassi erano di crini o di foglie di granoturco.Vicino alla camera c’era il magazzino dove si tenevano i cereali.Sotto casa c’era la cantina, la stalla, l’ovile, il pollaio.In cantina, oltre al vino, all’olio e all’aceto, c’erano i salami, le salsicce, i prosciutti, i formaggi… In casa non c’era n’è luce elettrica n’è acqua corrente.Il gabinetto era fatto di canne ed era fuori situato fuori.

Di notte si usava l’orinale per fare i bisogni.L’acqua per fare da mangiare e per lavarsi si prendeva con l’orcio alla fonte.Per fare luce si usavano le candele, l’acetilene (lume a carburo) e il lume a petrolio.A volte, d’inverno si faceva il bagno in una tinozza vicino al focolare o nella stalla perchè, grazie agli animali, c’era più tepore. D’estate si faceva anche all’aperto.Nelle stalle, d’inverno, gli uomini intrecciavano i cesti con il vimini, costruivano attrezzi… Le donne facevano il bucato una volta al mese usando la cenere e il sapone fatto in casa.Molte praticavano il mestiere della lavandaia.I vestiti erano semplici, confezionati in casa: con la lana, la canapa, il cotone. I più fortunati avevano il vestito della festa che si indossava soltanto per andare a Messa o in occasione di feste particolari.Quando si rompevano si riattoppavano.Le donne tessevano al telaio la canapa coltivata nei campi.Le ragazze si preparavano la dote: lenzuola, asciugamani, grembiuli…. Molti contadini allevavano anche i bachi da seta e portavano i bozzoli alla filanda per estrarre la preziosa seta.Si andava in giro scalzi o con gli zoccoli di legno.Se c’era un paio di scarpe si conservava per le feste e si portavano ad aggiustare dal calzolaio.Le donne non portavano n’é pantaloni, n’é collant.Negli anni 1930 sono arrivate le prime automobili (Balilla 1934, Topolino 1936….), ma se le potevano permettere in pochi!! Negli anni ’50 si vedevano passare alcune moto e negli anni ’60 uscì la mitica VESPA.

A scuola gli insegnanti erano molto severi e davano punizioni anche dolorose (tirate di orecchie, bacchettate sulle mani, le ginocchia sopra il granoturco)…. Erano molti i bocciati e pochi frequentavano oltre la terza elementare.Si scriveva con il pennino e l’inchiostro.Prima di iniziare la lezione si recitava la preghiera, poi si passava all’ispezione dell’igiene personale. D’inverno si portava la legna per la stufa e la maestra aveva il suo scaldino con la brace.La sera, prima di andare a letto, i bambini chiedevano la Santa Benedizione e i genitori rispondevano: “Dio ti benedica”.Il tempo per giocare era scarso perchè anche i bambini aiutavano i grandi nel lavoro dei campi e nell’accudire le bestiole.I giochi più comuni erano: la ruzzola, la corda, la campana, il sassetto, la crocetta, la buchetta, nascondino….I grandi ballavano al suono dell’organetto e della fisarmonica.Cantavano serenate alle ragazze e i dispetti.

Autore Paolo Umberto d’Este

 

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Autore: Marco Maccaroni



Terra di impareggiabile bellezza, ricca di tradizioni, storia e arte. Territori selvaggi che digradano in colline fino a raggiungere il mare. Vicoli, viuzze medievali che trasportano in un mondo passato suscitando emozioni uniche. Le spettacolari isole Tremiti incastonate in un mare dalle mille tonalità di blu. Un viaggio in Abruzzo per scoprire la storia, l’arte e la natura di una regione ricca di tesori nascosti

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