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Partiti i saldi ma è rischio flop. I consigli per fare buoni acquisti

 

Sono partiti in sordina i saldi in Abruzzo, iniziati il 4 gennaio e destinati concludersi il 3 marzo.

Il Codacons e Federconsumatori vedono nero: con le miriadi di offerte e campagne promozionali spalmate ormai lungo tutto l’arco dell’anno, non ultimo il Black Friday di novembre, il rischio che la stagione invernale delle occasioni si tramuti in un mezzo flop è molto concreto.

FederConsumatori vede la stima di spesa al ribasso rispetto al 2019. Prevista una flessione degli acquisti dell’1,3%: per Federconsumatori, ad approfittare dei saldi sarà il 38% delle famiglie (pari circa a 9,3 milioni) e la spesa media sarà di circa 179 euro per ogni famiglia.

Per Codacons la flessione sarà addirittura del 10% rispetto all’anno scorso, con una spesa media di 145 euro. Il 40% delle famiglie approfitterà degli sconti, mentre sarebbe necessario, sempre secondo l’associazione, archiviare i saldi, ormai obsoleti, e spingere invece su iniziative come i “venerdì neri, ormai sempre più in voga, o lasciare ai commercianti la libera iniziativa di scontare la merce o di fare promozioni”.

IL DECALOGO CODACONS

Il Codacons ha comunque stilato una sorta di elenco di consigli e avvertenze per evitare fregature e fare acquisti in sicurezza:

1. Conservare lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. il negoziante è obbligato a sostituire l’ articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Sì hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stiamo alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. è improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3. Giriamo nei giorni che precedono i saldi per cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermiamoci mai al primo negozio che propone sconti ma confrontiamo i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.

4. Cerchiamo di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così saremo meno influenzabili dal negoziante e ci saranno meno rischi di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutiamo la bontà dell’articolo guardando l’etichetta

che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidiamo dei marchi molto simili a quelli noti.

5. Diffidiamo degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’ acquisto). Un commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6. Serviamoci preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistiamo merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controlliamo che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidiamo delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce.

8. Non c’è un obbligo di far provare i capi, è rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10. Se pensate di avere preso una fregatura non esitate a chiamare i vigili urbani.

 

# Tratto da NEWSTOWN

https://news-town.it/

 

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